Siamo abituati a pensare che aiutare significhi fare qualcosa o che si traduca necessariamente in oggetti materiali. Ma nel caso dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento se è vero che sono utili gli strumenti compensativi, è importante anche sapere cosa non fare, tanto che a stabilirlo è la Legge 170/2010 che prevede appunto l’utilizzo di misure dispensative.
Cosa s’intende per misure dispensative?
Le misure dispensative raggruppano per l’appunto tutta una serie di azioni da non fare o comunque, si riferiscono a quelle attività per le quali è previsto l’esonero perché non migliorerebbero l’apprendimento.
Facciamo qualche esempio di misura dispensativa: cosa non fare
- Lettura ad alta voce in classe: è previsto l’esonero perché per gli studenti dislessici si tratta di una situazione che può essere vissuta in maniera molto stressante, spesso addirittura umiliante. Chiaramente queste emozioni, sommandosi alla fatica di decodificare i segni scritti rendono la prestazione del tutto inutile ai fini della comprensione del testo, ossia l’obiettivo della lettura.
- Lettura autonoma di brani troppo lunghi o complessi: da evitare perché non permette di fare progressi contro la difficoltà di lettura.
- Pretendere che prenda appunti: significa ignorare le specificità del ragazzo con DSA e il fatto che tale attività non ha alcun beneficio per il suo livello di apprendimento.
- Obbligare ad utilizzare il corsivo: anziché consentire la libera scelta del carattere crea inutili complicazioni ai bambini disgrafici che trovano invece più semplice scrivere in stampatello maiuscolo.
- Scrivere sotto dettatura: così come copiare dalla lavagna, sono delle attività faticose e infruttuose per disortografici e disgrafici.
- Uso autonomo del diario: i ragazzi con DSA possono avere difficoltà a scrivere rapidamente quanto detto dall’insegnante.
Quali attività invece possono essere d’aiuto?
- Programmare le interrogazioni: questo permette a tutti, non solo agli studenti con DSA, di organizzare al meglio lo studio e di imparare a gestire responsabilmente il carico di lavoro.
- Concedere tempi supplementari: per lo svolgimento delle prove consente ai ragazzi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento di concentrarsi sul compito da svolgere senza avere la preoccupazione di non riuscire a portarlo a termine.
- Sostituire le verifiche orali alle prove scritte
- Permettere l’utilizzo di strumenti digitali: eliminando l’ostacolo della scrittura, privilegiando la valutazione del contenuto rispetto alla forma.
- Consentire l’uso di formulari e tabelle: al fine di evitare ai discalculici lo sforzo di uno studio puramente mnemonico e permettergli di concentrarsi sulla fase risolutiva.
Come devono essere utilizzate le misure dispensative?
La decisione di adottare determinate misure dispensative va presa con attenzione valutando singolarmente, caso per caso, ogni alunno con DSA. Non esistono infatti soluzioni adatte a tutti, perché ogni persona è diversa e ha bisogno di una didattica personalizzata e individualizzata. Per questo le misure dispensative devono essere scrupolosamente riportate nel PDP (Piano Didattico Personalizzato) compilato ogni anno per gli studenti con DSA. Di cosa si tratta? Leggi la nostra news dedicata all’argomento: https://bit.ly/NewsPDP
Aggiornare periodicamente le misure dispensative adottate
Inoltre, considerato che i bisogni e le esigenze cambiano con il passare del tempo anche in virtù del processo di crescita e apprendimento, è importante aggiornare periodicamente le misure dispensative adottate. Se è vero infatti che le misure dispensative sono pensate come supporto per gli alunni con DSA, anche un uso sconsiderato di questi accorgimenti rischia di frenare lo sviluppo delle loro potenzialità.